Chiusure domenicali, il governo impugna la legge. La reazione di Fugatti

Per Palazzo Chigi viola la competenza dello Stato sulla concorrenza. La norma che regola le aperture dei negozi comunque per ora resta in vigore

Chiusure domenicali, il governo impugna la legge. La reazione di Fugatti
TgrTrento
Il Governo si appella alla Corte Costituzionale contro la legge trentina sulle chiusure domenicali. Per Palazzo Chigi il provvedimento che limita a 18 giornate le aperture festive nei Comuni non turistici viola le competenze statutarie e la Costituzione in materia di concorrenza.

Per la giunta Fugatti invece tutela il diritto al riposo e alla vita familiare dei lavoratori. Trovando in questo pieno sostegno nei sindacati di categoria.

La limitazione alle aperture festive, lo ricordiamo, interessa anche i tre maggiori comuni: Trento, Rovereto e Pergine.

L'impugnazione del Consiglio dei Ministri era attesa, quasi scontata. Tanto che contemporaneamente la giunta Fugatti si è mossa per arrivare ad una norma di attuazione. C'è stato già un primo sì in Commissione dei 12. Norma che nelle intenzioni di Piazza Dante potrebbe disinnescare la dichiarazione di incostituzionalità. "Noi andiamo avanti, la decisione del Governo non ci spaventa - le parole del segretario della Lega Bisesti - la nostra è una battaglia di civiltà".

"No, quella legge era una stupida forzatura - replica Ferrari del Pd - e il torto fatto a Trento gridava vendetta". 

"Una bocciatura annunciata che piace alla giunta - aggiunge Ghezzi di Futura - ora Fugatti potrà dire che Roma calpesta l'autonomia. E continuare il suo gioco demagogico".

Ma non è solo la Lega a scagliarsi contro Palazzo Chigi. "Non doveva essere il governo più autonomista della storia?", ironizza Degasperi di Onda Civica.

Fiducioso in una soluzione attraverso la Commissione dei 12 Largher della Uil. "L'impugnazione non fa decadere la norma che per ora resta in vigore". E insiste: "i turisti non vengono a Trento per andare nei negozi, non cercano le aperture domenicali".