Orari bar e ristoranti. Roma impugna l'ordinanza di Fugatti

Il ministro Boccia annuncia il "provvedimento immediato" per la scelta di Trento. Occhi puntati anche su Bolzano (che però ha una propria legge). Fugatti: "una prevaricazione"

Orari bar e ristoranti. Roma impugna l'ordinanza di Fugatti
TgrTrento
Era prevedibile ed è successo. A poche ore dall'approvazione della nuova ordinanza del presidente Fugatti, il governo ha annunciato di volerla impugnare.

Il ministro Boccia distingue - come precisa l'Agenzia Ansa - tra Trento e Bolzano. Analogo il provvedimento (per prolungare alle 20 la chiusura dei bar, alle 22 quello dei ristoranti), ma la Provincia Autonoma di Bolzano può vantare una propria legge alla quale l'ordinanza fa riferimento. Trentino e Sicilia sono sprovviste di una normativa specifica (anche se a Palermo già è stato annunciato un Ddl). 

Secondo l'Ansa, "impugnative immediate per chi aggira il Dpcm: Trento ed eventualmente anche la Sicilia. L'avvertimento arriva dal ministro degli affari regionali, Francesco Boccia. "Ho trasmesso la richiesta di impugnativa per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento. Il medesimo provvedimento sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm. E' in corso di valutazione l'ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano. Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche, la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di più che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio".

Il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti replica a Boccia affermando che la sua ordinanza ha solide basi scientifiche e che il Trentino ha tutelato con efficienza la salute pubblica.  Fugatti definisce quella del governo come una prevaricazione nei confronti del territorio trentino. 
Ma ecco qui sotto la dichiarazione di Fugatti.
Parlano di clamoroso autogol di Fugatti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti che in una nota scrivono:
"Per evitare questo clamoroso autogol sarebbe bastato che il presidente Fugatti copiasse il testo del collega Kompatscher, invece per fare il primo della classe è finito dietro la lavagna. E la cosa più grave è che saranno le imprese e i lavoratori a pagare le conseguenze di questa situazione di totale indeterminatezza. Imprese e lavoratori già pesantemente provati dalla crisi, dalla chiusura totale della primavera scorsa e dalle prospettive incerte del prossimo futuro".