Chiusura del "Trentino", la lettera a Ebner di sindacati, Anpi, Acli e Arci

Dura presa di posizione dei firmatari che criticano l'editore per aver assunto una decisione miope e distruttiva. L'augurio è che Athesia e Sie abbiano forza e capacità imprenditoriale per costruire un nuovo progetto lungimirante

Chiusura del "Trentino", la lettera a Ebner di sindacati, Anpi, Acli e Arci
TgrTrento
Una lettera aperta indirizzata a Michl Ebner e al consiglio d’amministrazione della Sie e firmata dai tre segretari di Cgil, Cisl e Uil - Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - e da Luca Oliver (Acli), Enrico Paissan (Anpi) e Andrea La Malfa (Arci). Ecco il testo:


La storia del nostro Paese ci ha insegnato che esistono due categorie di imprenditori: quelli che costruiscono e quelli che distruggono. Quelli che creano valore per la propria azienda e per la società e quelli che, al contrario, privatizzano i profitti e socializzano le perdite. Ci sono insomma gli Olivetti e quelli per cui il capitale umano, l’identità e la storia di un’impresa (in questo caso, un’impresa particolare com’è un giornale) sono null’altro che circostanze minute e trascurabili.

Crediamo che la proposta che giovedì 28 gennaio i rappresentanti della Sie porteranno al tavolo della trattativa con il sindacato e i lavoratori del Trentino definirà senza equivoci da quale parte intende collocarsi la lunga storia imprenditoriale del gruppo Athesia e quella della Sie, che di Athesia è parte integrante. Costruttori o distruttori: è questa la scelta.

Tagliare, licenziare (perché cassa integrazione a zero ore significa licenziamento), cancellare 75 anni di storia del giornale Trentino è sicuramente la decisione più facile che si potesse adottare. Ma è anche la decisione più pigra, meno lungimirante, più freddamente ragionieristica di fronte a un ventaglio di possibilità che, in un gruppo che vanta oltre mille addetti, potevano e dovevano essere vagliate e costruite, come del resto era stato più volte assicurato alla redazione del Trentino, sia in documenti ufficiali, sia verbalmente, dal presidente e da autorevoli esponenti del consiglio d’amministrazione Sie.

Ad esempio, nel mondo tedesco, a cui Athesia è culturalmente vicina, è stata sperimentata già da numerose aziende la settimana corta. Con la benedizione del ministro del Lavoro tedesco Hubertus Heil, gruppi come Bosch, Zf Friedrichshafen e Daimler hanno concluso accordi per ridurre l’orario di lavoro e salvaguardare l’occupazione. In un settore come quello dei giornali, in cui si lavora su sette giorni, l’operazione sarebbe anche più agevole e avrebbe la conseguenza, non secondaria, di migliorare la qualità della vita dei lavoratori.

Ma l’argomento più importante è di un altro tipo: l’editoria europea di successo ci ha dimostrato che la logica difensiva dei tagli alla lunga si rivela miope e controproducente. L’informazione ha bisogno di investimenti, di piani editoriali innovativi, che sappiano far fruttare il digitale: l’esempio di Le Monde, il secondo quotidiano francese, che deve la sua solidità economica alla crescita degli abbonamenti, soprattutto digitali, dovrebbe indicare una strada che è sicuramente difficile e tuttavia è praticabile. Esistono ancora giornali e siti d’informazione (aperti 24 ore su 24), capaci di fidelizzare i lettori con una lettura della realtà scrupolosa e approfondita. Ma di sicuro non si fanno senza giornalisti: il sito internet del Trentino senza giornalisti è un contenitore vuoto, che fa rimbalzare in home page curiosità stantie, amenità ininfluenti, fatti già raccontati da altri mille siti internet. Un sito internet senza giornalisti non dà notizie e non fa informazione libera, curiosa, scomoda.

In questi anni di tagli continui al personale, si sta perdendo l’essenza di questo lavoro, che è quella di raccontare il mondo anche nei suoi anfratti più nascosti e nelle sue asperità. Solo in questo modo il giornale risponde alla sua responsabilità precipua, che è quella di essere un presidio della democrazia.

Auspichiamo che, giovedì prossimo, la proposta della Sie ai giornalisti del Trentino possa diventare un esempio positivo e indicare una strada da seguire non solo nel mondo editoriale, viste le difficoltà economiche che si prospettano a causa della congiuntura della pandemia. Crediamo che Athesia e Sie abbiano la forza e le capacità imprenditoriali per costruire un progetto lungimirante, che poggi le sue fondamenta non sul sacrificio occupazionale, ma sull’innovazione organizzativa, sulle idee e su nuovi contenuti editoriali.

Auspichiamo anche che la Provincia di Trento si faccia interprete della necessità di salvaguardare un patrimonio di competenze e professionalità per continuare a mantenere sul nostro territorio un sistema dell’informazione dinamico e di qualità, che solo un’ampia e diversificata offerta informativa può garantire. Per questa ragione sollecitiamo l’assessore Achille Spinelli ad attivarsi subito con l’editore perché vengano percorse tutte le strade possibili per arrivare ad una ripresa dell’attività, anche con la creazione di prodotti editoriali alternativi, e al mantenimento dell’occupazione tutelandone la professionalità.