Vaccini anticovid, le dosi in Trentino (per ora) non mancano

Verso i primi richiami, mentre la Pfizer ha annunciato un calo di consegne per l'Italia, il piano vaccini in Trentino prosegue. Ma ci si prepara in caso di scarsità di dosi

Vaccini anticovid, le dosi in Trentino (per ora) non mancano
TgrTrento
Prosegue la campagna vaccinale in Trentino. Superata quota 10mila per le dosi inoculate, si allarga la platea dei soggetti cui dare precedenza per la somministrazione. Da sabato 17 è iniziata la vaccinazione dei medici di libera professione e degli odontoiatri, che hanno aderito per oltre il 95 per cento; domenica al via quelle del personale della croce rossa e da lunedì, invece, si comincerà con i richiami per i primi vaccinati, ormai già tre settimane fa.
Ma è alla vaccinazione di massa che le autorità sanitarie stanno già guardando. Cominciano a essere messi a punto i piani, da un lato per gli aspetti logistici, dall'altro per stabilire un protocollo chiaro.

Vaccinazione di massa
"La priorità assoluta in questo momento è data al personale e ai residenti delle Rsa", ha detto Pier Paolo Benetollo, direttore generale dell'Apss. "Stiamo mettendo a punto i modelli per la prenotazione da parte di tutti i cittadini, sarà mandato un codice con cui ogni cittadino potrà prenotarsi presso le strutture, questo quando arriveremo alla popolazione generale, tra alcune settimane o mesi. Procederemo comunque con modalità distinte per ogni categoria di persone da vaccinare", ha aggiunto Benetollo.
Non mancano però ancora delle incertezze sulle strategie, in particolare per quanto riguarda le persone che sono state positive. "C'è un dibattito scientifico in atto, non c'è chiarezza", ha detto Giancarlo Ruscitti, responsabile del dipartimento Salute dell'azienda sanitaria trentina. "Quello che sappiamo al momento è che chi ha contratto il virus ed è guarito ha un periodo di immunità, ma questo sembra durare meno di quello indotto dal vaccino. Saranno vaccinate dunque anche queste persone, ma al momento la priorità verrà data ad altre categorie".

Le dosi in arrivo
E poi c'è stato l'annuncio della casa farmaceutica Pfizer, che produce il vaccino ora in distribuzione, e che ha comunicato una riduzione delle dosi che saranno consegnate all'Italia. "Si parla di un rallentamento della produzione per sette giorni, meno di quanto annunciato in un primo momento", ha detto Ruscitti. "Noi abbiamo una scorta del 30 per cento, come previsto dalle regole nazionali. Nel breve non ci dovrebbero quindi essere problemi. Ma se il rallentamento della produzione durerà più a lungo, viste anche le poche dosi prodotte dall'altra casa farmaceutica Moderna, concentreremo lo sforzo sulla seconda dose dei già vaccinati".