Una preghiera per Deborah e per tutte le donne vittime di violenza

L'iniziativa, che si affianca a "un posto vuoto nelle chiese", è dell'Arcidiocesi di Trento

Una preghiera per Deborah e per tutte le donne vittime di violenza
TgrTrento
Per ricordare le donne vittime di violenza e in particolare Deborah Saltori la 42enne massacrata e uccisa dal marito, il 40enne Lorenzo Cattoni, nelle campagne del circondario di Trento, a Cortesano, la Diocesi di Trento nelle celebrazioni di questa seconda domenica di quaresima rivolge una preghiera speciale. Questo il testo.

“Deborah è l’ennesima vittima di femminicidio in Italia e, ancora una volta, a casa nostra. La affidiamo a te, Signore della Vita; e insieme a lei ti affidiamo i suoi figli, i suoi familiari e gli amici, ma anche i familiari e gli amici dell’uomo che ha alzato così violentemente la mano contro di lei e lo stesso assassino: anche loro li vogliamo affidare a te. La tua misericordia, Signore, possa raggiungere tutti coloro che sono particolarmente coinvolti in questo dramma. Ma ti chiediamo anche, Signore, di aiutare ciascuna e ciascuno di noi a diffondere solo sentimenti di dialogo, di rispetto, di attenzione verso tutte le donne e tutti gli uomini che incontriamo”.

“Vorremmo contribuire – spiega don Cristiano Bettega, delegato dell’Area Testimonianza e Impegno Sociale della Diocesi di Trento – a tenere alta l’attenzione su un tema così drammatico e aiutarci a riflettere sulla necessità di un cambiamento culturale, che porti tutti a riconoscere la pari dignità tra donne e uomini: non solo con parole e proclami, ma con gesti e atteggiamenti concreti”.

Nelle chiese trentine torna anche l'iniziativa "un posto vuoto". Un gesto semplice ma dal grande valore simbolico: in ogni chiesa viene preparato stabilmente un posto, su un banco o su una sedia, segnalato da un indumento femminile di colore rosso: un foulard, una borsetta, un paio di scarpe, qualcosa che possa attirare l’attenzione dei fedeli durante le celebrazioni.

Il significato è immediato... è un posto che sarebbe stato occupato da una donna che la mano omicida di un uomo ha cancellato dalla società.


guarda il servizio di Luca Bindi