Trento

Distretto biologico, salta il referendum, c'è il ricorso al TAR

Si sarebbe dovuto tenere a fine 2020. La Provincia lo ha sospeso. Il Comitato fa ricorso

Distretto biologico, salta il referendum, c'è il ricorso al TAR
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 È stato notificato alla Provincia il ricorso del Comitato per il distretto biologico, ricorso che nei prossimi giorni, nei termini rituali, verrà depositato al TAR.
Il ricorso, sottoscritto dal presidente del Comitato Fabio Giuliani, chiede l’annullamento della ordinanza del presidente Fugatti del 15 gennaio scorso, ordinanza con la quale si sospendono i lavori preparatori per lo svolgimento del referendum propositivo e si rinvia, sine die, il referendum stesso.
La consultazione si sarebbe dovuta svolgere al più tardi entro la fine di ottobre del 2020.
Propone  che, al fine di tutelare la salute, l’ambiente e la biodiversità, la Provincia Autonoma di Trento disciplini l’istituzione su tutto il territorio agricolo provinciale di un distretto biologico, adottando iniziative legislative e provvedimenti amministrativi – nel rispetto delle competenze nazionali ed europee – finalizzati a promuovere la coltivazione, l’allevamento, la trasformazione, la preparazione alimentare e agroindustriale dei prodotti agricoli prevalentemente con i metodi biologici, ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 228/2001, e compatibilmente con i distretti biologici esistenti.

Il ricorso - predisposto dagli avvocati difensori del Comitato, Vanni Ceola e Federico Fedrizzi – espone in modo analitico le ragioni per le quali l’ordinanza del presidente Fugatti sarebbe illegittima poiché, sostengono i ricorrenti, non gli è attribuito alcun potere di rinvio o sospensione del referendum e, allo stesso tempo, evidenzia i suoi ritardi nell’indire il referendum, ritardi non ammessi dalla legge provinciale sui referendum.

L’art. 47 dello Statuto di Autonomia stabilisce che è un diritto dei cittadini proporre referendum (propositivi, consultivi e abrogativi) e leggi di iniziativa popolare, diritto che nessuna ordinanza può conculcare o ritardare.
La legge prescrive termini tassativi per lo svolgimento dei referendum ed il compito del Presidente della Provincia è esclusivamente quello di indire il referendum o entro sei mesi da quando la Commissione per il referendum ne ha dichiarato l’inammissibilità, o, al più tardi, fra febbraio e maggio dell’anno successivo.