Mobbing nella pubblica amministrazione del Trentino? Cia vuole una indagine

Il capogruppo di Fratelli d'Italia lancia l'allarme e chiede una commissione di indagine per studiare il fenomeno. E aggiunge che non è adeguato l'attuale sistema di raccolta delle segnalazioni di mobbing

Mobbing nella pubblica amministrazione del Trentino? Cia vuole una indagine
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Claudio Cia  prende le mosse dal caso Pedri, la ginecologa scomparsa e la situazione nel reparto dove lavorava, definita "critica" dalla commissione di indagine interna.
Il capogruppo in Consiglio provinciale di Fratelli d'Italia allarga però il campo alla Pubblica amministrazione trentina e propone una Commissione d’indagine per valutare "in primis quali siano le criticità legate al mobbing all’interno della Pubblica amministrazione trentina e in secondo luogo per scoprire il motivo per cui queste problematiche non vengono denunciate oppure non sono adeguatamente prese in considerazione".

Cia scrive che "Sarebbe sbagliato e ingiusto nei confronti dei molti coordinatori, direttori e dirigenti che svolgono con passione e umanità la loro professione generalizzare eccessivamente, tuttavia è palese che il meccanismo attualmente utilizzato per raccogliere le segnalazioni relative al mobbing non sia adeguato a svolgere le funzioni per cui è stato pensato, posto che in molti casi – proprio per il problema relativo all’accentramento di ruoli in capo a pochi – il controllore e il controllato sono rappresentati dalle medesime persone".

Insomma, argomenta Cia, la struttura preposta a raccogliere le segnalazioni relative al mobbing dovrebbe essere autonoma e indipendente rispetto agli uffici coinvolti in modo da garantire l’anonimato e la sicurezza di chi si trova a comunicare una determinata problematica.