L'ex presidente Mario Raffaelli nel giorno delle sue dimissioni
Il Centro per la cooperazione internazionale aprirà presto una sede anche a Rovereto.
Entro l'estate i ricercatori dell'ente si troveranno anche a palazzo Todeschi, in via Tartarotti, nel centro storico roveretano.
Il raddoppio è legato alla nuova convenzione stipulata tra il Centro e la Città della Quercia, dopo che negli ultimi anni la Provincia di Trento aveva sensibilmente ridotto i finanziamenti.
In seguito al taglio di budget, fortemente voluto dalla giunta Fugatti, nel 2019 il presidente Mario Raffaelli ha rassegnato le dimissioni. "Abbiamo chiesto un piccolo aggiustamento per evitare la procedura di licenziamento collettivo e abbiamo chiesto la disponibilità a sedersi a un tavolo alla fine del prossimo anno per rivedere i tagli sul 2021 e 2022. Ma anche questo ci è stato negato", aveva commentato al momento dell'addio al Centro.
È così che il comune di Rovereto, già sostenitore del CCI e luogo di nascita dell'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa negli anni '90, ha fatto un passo avanti.
"Rispetto a una Provincia che toglie risorse e opportunità - ha detto la vicesindaca Giulia Robol - Rovereto vuole essere presente e avere la possibilità di competere su processi internazionali che da soli non avremmo la forza di portare avanti".
Nella convenzione appena firmata, oltre alla nuova sede, sono previste iniziative di sensibilizzazione per la popolazione e attività di analisi e ricerca.
Entro l'estate i ricercatori dell'ente si troveranno anche a palazzo Todeschi, in via Tartarotti, nel centro storico roveretano.
Il raddoppio è legato alla nuova convenzione stipulata tra il Centro e la Città della Quercia, dopo che negli ultimi anni la Provincia di Trento aveva sensibilmente ridotto i finanziamenti.
In seguito al taglio di budget, fortemente voluto dalla giunta Fugatti, nel 2019 il presidente Mario Raffaelli ha rassegnato le dimissioni. "Abbiamo chiesto un piccolo aggiustamento per evitare la procedura di licenziamento collettivo e abbiamo chiesto la disponibilità a sedersi a un tavolo alla fine del prossimo anno per rivedere i tagli sul 2021 e 2022. Ma anche questo ci è stato negato", aveva commentato al momento dell'addio al Centro.
È così che il comune di Rovereto, già sostenitore del CCI e luogo di nascita dell'Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa negli anni '90, ha fatto un passo avanti.
"Rispetto a una Provincia che toglie risorse e opportunità - ha detto la vicesindaca Giulia Robol - Rovereto vuole essere presente e avere la possibilità di competere su processi internazionali che da soli non avremmo la forza di portare avanti".
Nella convenzione appena firmata, oltre alla nuova sede, sono previste iniziative di sensibilizzazione per la popolazione e attività di analisi e ricerca.