Ice Rink, il progetto di Comune e Provincia
Ci sono anche risorse per un miliardo e 300 milioni di euro destinate alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina nel decreto Aiuti approvato ieri dal Consiglio dei ministri. I fondi saranno spalmati nel quinquennio fino al 2027, ancora da definire la loro suddivisione nei diversi territori coinvolti. Obiettivo dichiarato è quello di contrastare il caro materiali, che rende più costosa la realizzazione delle grandi opere.
"Sul totale, 900 milioni di euro sono destinati per le opere complementari al Pnrr e 400 milioni in merito alle opere previste dal decreto del 2020 relativo all'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026", ha precisato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.
Cambia anche la governance dell'evento. Palazzo Chigi entra infatti nella Fondazione Milano-Cortina assieme al Coni, alle Regioni Lombardia e Veneto, alle Province autonome di Trento e di Bolzano, ai Comuni di Milano e Cortina d'Ampezzo. La Fondazione sarà dunque amministrata da un Cda a 14 membri: sette nominati d'intesa dal Coni e dal Cip, uno dei quali con funzioni di presidente; sei nominati d'intesa dagli enti locali; l'ultimo, con funzioni di amministratore delegato, sarà nominato con decreto del presidente del Consiglio, sentiti gli enti locali appartenenti al Cda.
"Sul totale, 900 milioni di euro sono destinati per le opere complementari al Pnrr e 400 milioni in merito alle opere previste dal decreto del 2020 relativo all'organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026", ha precisato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà.
Cambia anche la governance dell'evento. Palazzo Chigi entra infatti nella Fondazione Milano-Cortina assieme al Coni, alle Regioni Lombardia e Veneto, alle Province autonome di Trento e di Bolzano, ai Comuni di Milano e Cortina d'Ampezzo. La Fondazione sarà dunque amministrata da un Cda a 14 membri: sette nominati d'intesa dal Coni e dal Cip, uno dei quali con funzioni di presidente; sei nominati d'intesa dagli enti locali; l'ultimo, con funzioni di amministratore delegato, sarà nominato con decreto del presidente del Consiglio, sentiti gli enti locali appartenenti al Cda.