Arte e Natura

Antropocene, al Muse di Trento arriva Nezaket Ekici

Definita dalla stampa come la “degna erede di Marina Abramović” della quale è stata allieva è nota per le sue oltre 250 azioni all’attivo. Al Muse il dialogo con Stefano Cagol

Antropocene, al Muse di Trento arriva Nezaket Ekici
@nezaketekici
E’ arrivata in Trentino Nezaket Ekici, l’artista turco-tedesca definita dalla stampa come la “degna erede di Marina Abramović” della quale è stata allieva, e nota per le sue oltre 250 azioni all’attivo. E’ stata invitata dal MUSE per “We are the Flood | Noi siamo il diluvio”, il progetto, ideato e curato da Stefano Cagol, che utilizza i linguaggi delle arti per riflettere sulle complesse questioni dell’Antropocene, l'era dell’essere umano.  

Oggi, mercoledì 26 ottobre alle ore 18:30 al MUSE a Trento, Nezaket Ekici dialogherà con Stefano Cagol e il pubblico raccontando la performance attraverso immagini e introducendo al proprio metodo di lavoro.
 
Ieri, un momento intenso con l'artista al Museo delle palafitte del Lago di Ledro: Nezaket Ekici ha interagito in silenzio con un lungo e pesante tronco d’albero che richiamava le antiche palafitte dell’Età del bronzo scoperte nel lago. Il tronco contemporaneo era coperto da strati di spesso feltro colorato, simbolo della distanza assunta dall’essere umano dalla natura, ma l’artista lo ha lentamente liberato dando vita a intense visioni scultoree, rilasciandolo infine nell’acqua, nuotando per un tratto con esso nel freddo lago in una simbolica ricongiunzione con l’ambiente.
 
«È una riflessione, spiega Cagol, sul modo in cui agiamo nella natura. C’è un atteggiamento comune all'uomo di oggi come di 4.000 anni fa, da un lato creativo e ingegnoso e dall'altro prepotente, che al Lago di Ledro possiamo leggere nella presenza originaria di ben oltre 10.000 palafitte conficcate nel fondo del lago come emblematiche del nostro impatto sul pianeta a partire da allora, segni primordiali dell'Antropocene».
 
Biografia

Nata nel 1970 a Kirsehir in Turchia, Nezaket Ekici vive a Berlino e Stoccarda e nella sua ventennale carriera ha realizzato oltre 250 performance dal vivo in 170 città e 60 nazioni, e partecipato a una quindicina di biennali – tra cui Venezia (2007), Curitiba (2009) e Bangkok (2020). Recentemente ha fatto parlare di sé per la sua partecipazione con una performance della durata di 80 ore al Sakıp Sabancı Museum di Istanbul nella grande mostra “FLUX” sulla ricerca di Marina Abramović.