Val di Non

Vinitha, le indagini proseguono

Spunta dai tabulati un'ultima telefonata a un amico. La barista si era incamminata da sola nei boschi. Il 29 settembre scorso il suo corpo è stato ritrovato nella forra di un torrente

Vinitha, le indagini proseguono
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Al vaglio degli inquirenti ci sono i tabulati telefonici e le analisi sulla Fiat Panda, mentre si attende ancora l'esito degli esami sul corpo di Vinitha Nicolò, la 39enne di Vervò trovata senza vita in una forra del torrente Pongaiola, in Val di Non il 29 settembre scorso.

Ora spunta un'ultima telefonata: la sera della scomparsa, Vinitha avrebbe chiamato un amico dicendogli che non stava bene e chiedendogli se poteva andare da lei. Una telefonata che avrebbe fatto dal bosco dove era corsa da sola dopo una discussione in macchina con il fidanzato, Claudio Piras. Da quel momento Vinitha non è più tornata a casa. Era stato proprio Piras a dare l'allarme intorno alle 23.30. Aveva provato a chiamare la donna, ma il suo cellulare era staccato - e poi contattato anche l'112, facendo partire le ricerche. 

Sulla vicenda c'è il massimo riserbo della procura, un fascicolo aperto per omicidio, ma non si esclude nemmeno che la 39enne possa essere scivolata accidentalmente. Una caduta di una sessantina di metri secondo la ricostruzione degli investigatori. Eppure il corpo è stato trovato 40 metri più sotto. Una vicenda dunque, su cui restano ancora tante domande.