Il 26 gennaio alle 18 l'inaugurazione

Marcialonga, fa discutere la pista nel centro di Trento

La creazione del tracciato da fondo per l'inaugurazione dell'evento solleva alcune critiche legate alla sostenibilità ambientale e al messaggio mandato dal progetto. Dagli organizzatori si replica sottolineando l’impatto minimo dell’iniziativa

Marcialonga, fa discutere la pista nel centro di Trento
Tgr Trento
I preparativi per la creazione del tracciato

Un gatto delle nevi in piazza Duomo a Trento non è un’immagine usuale. Ma questi mezzi tipici dell’alta quota sono apparsi in centro città per i primi preparativi in vista della creazione della mini pista da fondo che sarà realizzata nell’ambito per la cerimonia d’inaugurazione della 50esima Marcialonga in programma giovedì 26 alle 18.

 Un tracciato di circa 200 metri e largo 3,5 metri, per il quale mercoledì sera vengono posati 200 metri cubi di neve artificiale trasportati da una decina di camion.

Una scelta che non piace proprio a tutti, soprattutto in tempi di preoccupazioni per i cambiamenti climatici. Ad esempio Manuela Baldracchi, presidente provinciale di Italia Nostra, pur precisando di non avere nulla contro la Marcialonga e di riconoscere il significato di questo evento sportivo, sostiene che si rischia di dare un messaggio nella direzione sbagliata: “La creazione della pista in sé ha un impatto sul territorio molto contenuto, ma sembra andare nella direzione dominante della neve e dello sci dovunque e a tutti i costi”. Meglio sarebbe stato, sostiene Baldracchi, sfruttare un momento importante come quello della Marcialonga per concentrare l’attenzione sulle vere problematiche dei territori montani, che richiedono un deciso cambio di rotta rispetto alle scelte di gestione fatte finora, responsabilizzando tutti in questo senso.

Più netta l’opposizione del segretario di Rifondazione Comunista del Trentino Giuliano Pantano, il cui partito ha definito “fuori dalla  realtà” i politici che hanno preso questa decisione. “Una scelta insostenibile e di puro marketing - ha commentato Pantano - con un dispendio e uno spreco di risorse ambientali ed economiche importanti”. Che a suo parere riflette anche una concezione della comunicazione turistica da cambiare: “Riconosciamo quanto siano importanti lo sci, la neve e gli sport della montagna, ma il Trentino non è solo questo. Dovremmo valorizzare i suoi monumenti e la sua offerta culturale. Perciò che senso ha portare in centro città una pista da sci creando anche disagi alla popolazione?”.

Sull’altro lato Angelo Corradini, presidente di Marcialonga, bolla come “sterili polemiche” le critiche alla pista in Duomo giunte negli ultimi giorni. “Non si può ridurre un evento del valore della Marcialonga a un problema di 10 camion di neve che arrivano in città. Anche perché negli anni siamo stati sempre attenti a tutti gli aspetti ecologici della manifestazione”. Per Corradini l’impatto ambientale della pista sarà irrisorio, sia in termini ambientali e di consumo di energia che di spesa. “Si attacca la Marcialonga solo per avere visibilità”, conclude.

Il sindaco di Trento Franco Ianeselli, infine, parla di polemiche ampiamente attese: “L’opinione pubblica mi pare divisa tra critici ed entusiasti dell’idea. A essere insostenibile non è certo la creazione di questa pista, che ha un impatto minimo, ma altri aspetti del nostro modo di vivere da cambiare, penso ad esempio al traffico che c’è ogni giorno in città”. Il primo cittadino auspica che questo dibattito che si è aperto sull’evento introduttivo della Marcialonga possa avere l’effetto positivo di rimettere al centro le tematiche della montagna.

La neve portata in piazza Duomo TgrTrento
La neve portata in piazza Duomo