NUOVA STRUTTURA

Rifugio Mythe: accoglienza, cibo locale ed efficienza energetica a 3mila metri

L'edificio è stato recentemente aperto a monte della funivia Pejo 3000. Tra i suoi punti di forza un ambiente arredato con cura, i prodotti delle aziende del territorio e un riscaldamento attento all’ambiente

Rifugio Mythe: accoglienza, cibo locale ed efficienza energetica a 3mila metri
Giacomo Podetti (archivio Ski Area Pejo 3000)
Il Rifugio Mythe

Il fascino del nuovo Rifugio Mythe è ben percepibile anche quando la foschia nasconde una vista che nelle giornate di bel tempo abbraccia grandi cime, dal Gruppo del Sella alla Presanella. La struttura, collocata in Val della Mite a monte della funivia Pejo 3000,  ha aperto i battenti lo scorso 29 dicembre, con una vera corsa contro il tempo, visto che il progetto è stato ultimato a ottobre 2022. 

Uno sforzo premiato: durante le festività c’è stata infatti una grande affluenza di turisti, che ha contribuito agli ottimi numeri fatti registrare in questo inizio di stagione invernale dal comprensorio sciistico Pejo 3000, piccola ski area della Val di Sole. “Questo nuovo rifugio rappresenta la chicca della nostra località - spiega Simone Pegolotti, direttore di Pejo Funivie - finalmente anche a 3mila metri i visitatori possono consumare qualche specialità gastronomica in aggiunta alla visione di un panorama mozzafiato”.

All'interno l’ambiente è arredato con cura. E il menù utilizza prodotti enogastronomici delle aziende locali. Per ora taglieri e panini, ma presto l'offerta si allargherà, con l'apertura di una seconda sala al piano inferiore. Che racconterà pure la storia del rifugio e delle strutture che lo hanno preceduto, come il Mantova, realizzato dalla Società Alpinisti Tridentini nel 1908 e andato distrutto nel 1916, sul cui sedime sorge parte del nuovo edificio. “Questo secondo ambiente si chiamerà Sala della Memoria - sottolinea Michele Caserotti, gestore del Mythe e direttore del Consorzio Turistico Pejo 3000 - e al suo interno verrà costruita una vera e propria storia con foto e testi per ricordare quello che era il rifugio una volta e come è diventato adesso”.

Alcune delle pietre originali del vecchio Mantova sono state anche utilizzate per dar vita alla struttura anteriore del Mythe, che prevede poi un’altra parte più “moderna” con copertura in lamiera. Il complesso comprende pure un locale per il soccorso e una rimessa per un gatto battipista. 

Un occhio di riguardo è stato dedicato anche all’efficienza energetica: l’edificio è infatti riscaldato da un impianto a pavimento che funziona grazie a pompe di calore di nuova generazione. Una tecnologia eco-friendly in grado di operare fino a -28°C. Inoltre il rifugio ha scelto la politica del plastic free adottata dalla stazione sciistica Pejo 3000 dove, dal 2019, plastiche monouso e bottiglie in PET sono state messe al bando.

Il progetto è dell’architetto Mario Agostini e complessivamente ha avuto un costo di circa 3 milioni di euro. A portarlo avanti e a crederci fortemente è stato il Comune di Peio, desideroso di offrire un servizio in più a chi frequenta il territorio: “Alla quota di 3mila metri tante volte si esce dalla stazione di arrivo e si possono trovare -20°C - spiega il vicesindaco di Peio Paolo Moreschini - quindi un posto caldo e accogliente qui serviva”. 

 

guarda il servizio di Paolo Scandale