Ironia della sorte per una professoressa italo-americana di Harvard che, nell'ambito di un corso di studi in scienza comportamentale, è accusata di aver falsificato i dati di alcune ricerche condotte nell’ateneo del Massachusets. Lo riferiscono i media americani. La notizia è rimbalzata in Italia dopo le cronache uscite sui giornali statunitensi che sottolineano il ruolo della professoressa, autrice di alcuni paper legati all’onestà.
Le accuse
Francesca Gino, un'importante docente della Harvard Business School originaria di Tione, in Trentino, dal 2007 ha pubblicato circa 135 articoli accademici ed è inserita tra i migliori insegnanti under 40 di business al mondo. E’ accusata di avere falsificato i dati di uno studio risalente al 2012 in cui veniva dimostrato che chiedere alle persone di attestare la veridicità delle loro risposte in cima a documenti fiscali o assicurativi anziché in coda avrebbe aumentato l’onestà delle risposte. Ma come osservato in un articolo a firma di tre economisti comportamentali (Uri Simonsohn, Leif Nelson e Joseph Simmons, ndr) e pubblicato sul blog DataColada, la professoressa Gino potrebbe aver utilizzato nei suoi studi dati falsati. Il caso ha innescato un effetto domino di “sospetti” anche su altre pubblicazioni dalla docente, e su studi di cui è stata co-autrice. Al momento, la professoressa Gino risulta essere in congedo amministrativo dalla Harvard Business School, mentre sul suo profilo LinkedIn ha fatto sapere che non rilascerà alcuna dichiarazione pubblica, ma sta valutando le eventuali strade da intraprendere per rispondere alle accuse.