Badanti rumene, bello il Trentino ma quanto dolore
Le prime arrivarono in Trentino nel 1992. Molti i legami affettivi con le persone accudite, grande mancanza dei figli lasciati a casa, in aumento le donne che si ammalano di cancro. Tutte vengono seguite dal padre ortodosso Ioan e dalla moglie Delia
La comunità rumena in Trentino oggi conta 10mila persone, la maggior parte sono donne. L'incontro domenicale presso la Chiesa di San Marco a Trento dove padre Ioan Lupasteanu celebra la messa ortodossa, rappresenta per tutte un momento di confronto e di vicinanza.
Quando si vive oltre 2mila chilometri distanti da casa, questo momento rappresenta l'occasione per stringersi insieme e condividere anche quella nostalgia che brucia il cuore.
Si affidano al conforto della fede tutte queste donne che lavorano come badanti o governanti e che trovano nel sacerdote padre Joan luposhtano e in sua moglie Delia un punto di riferimento.
In aumento le malattie perchè si trascurano, sopratto si ammalano di cancro.
Anna, in Trentino da 17 anni, aspetta i prossimi 5 per la pensione e per tornare a casa con il desiderio di recuperare il tempo perduto con i figli, i parenti, i nipoti che nel frattempo sono arrivati.
Per alcune questo è stato un tempo che ha significato anche impazzire. "In Romania è stata aperta una clinica che le ospita - ha raccontato Delia Caian, moglie del sacerdote ortodosso, ma capita soprattutto alle donne che lavorano nel sud Italia".
Quando si vive oltre 2mila chilometri distanti da casa, questo momento rappresenta l'occasione per stringersi insieme e condividere anche quella nostalgia che brucia il cuore.
Si affidano al conforto della fede tutte queste donne che lavorano come badanti o governanti e che trovano nel sacerdote padre Joan luposhtano e in sua moglie Delia un punto di riferimento.
In aumento le malattie perchè si trascurano, sopratto si ammalano di cancro.
Anna, in Trentino da 17 anni, aspetta i prossimi 5 per la pensione e per tornare a casa con il desiderio di recuperare il tempo perduto con i figli, i parenti, i nipoti che nel frattempo sono arrivati.
Per alcune questo è stato un tempo che ha significato anche impazzire. "In Romania è stata aperta una clinica che le ospita - ha raccontato Delia Caian, moglie del sacerdote ortodosso, ma capita soprattutto alle donne che lavorano nel sud Italia".