Educazione di genere, stop ai corsi nelle scuole trentine

La giunta Fugatti ha sospeso i percorsi che dovevano partire in 24 scuole. "Vogliamo capire se si parli di gender", spiega l'assessore Segnana. "Quella teoria non esiste", attacca dal Pd Sara Ferrari: "Volevamo educare alla parità tra uomo e donna"

Sarebbero dovuti partire tra pochi giorni, a gennaio, i percorsi di educazione alla relazione di genere in 24 scuole trentine: a partire dalle medie, lezioni, laboratori, video e il coinvolgimento dei genitori. E la sola formazione degli insegnanti alle elementari.

"Li abbiamo momentaneamente sospesi in attesa di capire di cosa si tratti", spiega l'assessore alle Pari Opportunità Stefania Segnana. "Sappiamo che negli anni scorsi sono stati proposti percorsi che riguardavano la teoria gender - ha detto Segnana - vogliamo sapere se quelli che partono riguarderanno la stessa teoria oppure no".

Nella determina di settembre si parlava di 858 ore di attività di formazione, 83 percorsi, c'era un finanziamento di quasi 92mila euro...la decisione verrà presa dopo le festività e un incontro/confronto con l'assessore all'istruzione Bisesti.

Si dice preoccupato il gruppo consiliare del Pd trentino - Sara Ferrrari in testa che come ex assessora alle Pari Opportunità ricorda il collaudato percorso di formazione che prosegue dal 2014. "Sono sempre stati apprezzati da docenti, dirigenti, studenti e genitori, si legge nel comunicato: sono percorsi sulle pari oopportunità che hanno lo scopo di insegnare a maschi e femminine a relazionarsi in maniera corretta rispetto alle differenze, insegnano il rispetto reciproco. Un'esperienza didattica coordinata da Ufficio e Commissione Pari Opportunità, Iprase e Università di Trento. Auspichiamo che le verifiche vengano fatte in fretta per non far perdere alle scuole e agli studenti un anno di esperienza".