Panarotta, "serve un bacino per l'innevamento"

La richiesta è degli operatori economici. Appena 25 euro il costo del biglietto giornaliero. Quest'anno c'è il problema della scarsità di neve. Martedì vertice in Provincia

E' stato un 2018 difficile per la Panarotta.
Prima l'incidente che costò la vita allo sciatore Bruno Paoli, a cui seguì il sequestro degli impianti. Quindi, finita l'estate, quando la stagione era pronta a ricominciare, la furia del maltempo.

Appena 25 euro il costo giornaliero per diciotto chilometri di piste, oggi però non del tutto fruibili a causa dello scarso innevamento
E nonostante il meteo sia rimasto ostile nelle festività, residenti e imprenditori continuano a dare il massimo per sostenere il complesso, come racconta Matteo Anderle presidente Impianti Panarotta Srl.
"Teniamo duro, noi ci crediamo ci abbiamo creduto fino adesso, adesso non possiamo mollare"

Ma per resistere  serve la neve. Ecco perché non si può rinviare la realizzazione di un bacino idrico autonomo, dicono gli operatori.
 "Il bacino per noi diciamo sia l'obiettivo principale perché lo vediamo tutti i giorno anche la gente chiede come mai non sparate è perché non abbiamo una riserva d'acqua sufficiente"

La soluzione aiuterebbe non solo la filiera turistica, ma l'intero comprensorio, come racconta Stefano Ravelli, amministratore delegato dell'Apt Valsugana.
"E' necessario fare ulteriori investimenti per avere un bacino di raccolta dell'acqua che nel caso della Panarotta potrà servire anche come laghetto di montagna nel periodo estivo". Martedì se ne parlerà nel corso di un vertice in Provincia.