Solidarietà internazionale, ecco le ricadute in Trentino

In attesa delle nuove linee guida dell'Assessorato guidato da Achille Spinelli, un bilancio di cosa abbia costruito negli anni la cooperazione internazionale sul territorio trentino.

E' prematuro parlare di tagli, dicono negli uffici competenti. L'assessore Spinelli ha solo preso tempo per capire e decidere eventuali cambiamenti. 
Nell'attesa cerchiamo di vedere cosa negli anni la solidarietà internazionale sia diventata. Sono noti i numeri dei progetti nel mondo (340 negli ultimi 5 anni hanno coinvolto più di 4 milioni di persone). Ma ai trentini cosa dà la cooperazione internazionale?  
Sicuramente senso di comunità e coesione sociale: in 50mila nel 2018 hanno partecipato agli eventi di sensibilizzazione. I dieci milioni di euro di risorse pubbliche vengono ogni anni raddoppiati con fondi privati raccolti da cinquemila volontari. 
Sarebbe un peccato perdere tutto ciò, spiega Silvia Zangrando, portavoce del coordinamento FArete che unisce 67 associazioni del settore.
La solidarietà internazionale trentina ha anche formato competenze e professionalità; ha rappresentato gran parte della politica estera della Provincia Autonoma. E infine il no profit comincia a generare profit, come la Piattaforma 125 che consorzia 20 imprese private e soggetti no-profit interessati a lavorare nei Balcani.