Lavoro, assistenza e "dopo di noi". Le richieste degli invalidi civili

Sono circa mille gli invalidi civili trentini che dopo 7 anni di commissariamento hanno eletto il Direttivo della loro Associazione, l'Anmic. Una buona occasione per rinnovare le loro richieste più urgenti

Chiedono soprattutto posti di lavoro gli invalidi civili del Trentino. Ma anche il semplice rispetto dei parcheggi loro riservati, o l'abbattimento delle barriere architettoniche  potrebbe migliorare la qualità delle loro vite.
Ai mille disabili iscritti all'ANMIC, si aggiungono i circa 5mila che negli ultimi anni si sono rivolti, a vario titolo, all'associazione mutilati e invalidi civili che ora, dopo 7 anni di commissariamento e vicende alterne, ha eletto il nuovo direttivo. Oltre a posti di lavoro adeguati alle capacità di ognuno, ci sono molte altre urgenze, spiega Graziella Anesi presidente della Cooperativa Handicrea. Come la questione del "dopo di noi", che preoccupa i familiari dei disabili; o le risorse sempre insufficienti per un'assistenza di qualità.
Ma non si devono sottovalutare le difficoltà più quotidiane, dalle barriere architettoniche al posto auto occupato da chi non ha diritto. Marco Groff, vicepresidente dell'Associazione ANGLAT, che si occupa di Legislazione sulla Guida e Trasporti delle persone con disabilità, combatte in questo momento per agevolare l'accesso alle ztl. Il permesso per l'accesso va ora richiesto con un giorno di anticipo, tramite fax con le fotocopie di vari documenti. Ma basterebbe un microchip sul contrassegno, dice Groff, per semplificare l'accesso in tutte le città d'Italia.