Collegamento Trento-Bondone, via libera bipartisan in consiglio comunale

Lunga seduta monotematica a palazzo Thun. Alla fine a mettere tutti d'accordo è la dicitura di "collegamento veloce", che non esclude l'ipotesi ascensore come possibile alternativa alla cabinovia

Collegamento veloce fra Trento e il Monte Bondone. 

È questa la formula che ha messo tutti d'accordo, o quasi, nella seduta monotematica del consiglio comunale. Non solo l'opzione funivia, dunque, resta in piedi anche l'ipotesi ascensore. Tecnologie tra le quali andrà fatta una scelta, secondo Andrea maschio dei 5 stelle, con "un dibattito pubblico, quindi insieme alla cittadinanza, per verificare le sensibilità e capire quale delle due scelte sarebbe la migliore".

Il collegamento sarà ora inserito nel piano regolatore, primo passo per l'elaborazione di un progetto di dettaglio. Le richieste di Martina Loss, Lega: "vogliamo andare sul pratico - dice la consigliera - quindi, proposte concrete, parliamo di business plan, non ci bastano solo le parole, servono anche die progetti concreti di studio, progetti di accoglienza sulla città e sulla montagna".

Tra i 45 e i 60 milioni i costi stimati di un progeto che potrebbe portare a un incremento delle presenze nell'ordine del 30%, e che servirebbe ad andare incontro, dice Elisabetta Bozzarelli del Pd, a "un turismo che ci chiede sostenibilità ambientale capacità di nuovi progetti e capacità soprattutto di una grandissima qualità".

Quello che è arrivato da palazzo Thun è un via libera politico, come spiega Dario Maestranzi del Patt, consigliere delegato allo sviluppo del Bondone: "un elemento di chiarezza soprattutto verso i privati, per venire a investire in questa opera perché c'è bisogno anche di parecchi finanziamenti privati".