Trentini in Mozambico per tamponare l'emergenza colera dopo il ciclone

Il consorzio che raggruppa cinque associazioni trentine che operano in Mozambico sta lavorando nella periferia di Beira per smaltire i rifiuti sanitari e sanificare l'acqua contro le epidemie seguite al ciclone Idai del 14 marzo scorso

Ufficialmente si parla di seicento morti ma chi opera sul territorio registra migliaia di vittime non accertate, perché sono davvero tante le persone  che in Mozambico non risultano iscritte all'anagrafe. In quell'area da vent'anni lavora il CAM, consorzio associazioni con il Mozambico del Trentino. In questo momento a Beira, il capoluogo di Sofàla, sottolinea il presidente CAM Paolo Rosatti sono stati allestiti 30 campi profughi. A Beira per il CAM, ricorda il direttore Isacco Rama ci sono anche alcuni volontari trentini e un medico impegnati a gestire l'emergenza sanitaria in collaborazione con le istituzioni locali.
E per aiutare la ricostruzione il CAM si aspetta anche l'aiuto della Provincia di Trento con un progetto di solidarietà internazionale.