La bandiera del Tibet sventola alla Campana dei Caduti

E' la numero 97 accolta dalla Fondazione. Presente il primo ministro in esilio Sangay, che come il Dalai Lama punta ad ottenere una larga autonomia da Pechino

Ci sono stati gli inni nazionali, i canti, poi la bandiera issata sul pennone, come se fosse ancora uno stato indipendente.
A Miravalle, alla campana dei caduti, è arrivata anche la bandiera del Tibet. E' la  numero 97, è la bandiera di un paese che tutti paiono dimenticare.
Occupato il 7 ottobre del 1950 da 40mila soldati cinesi, mentre il mondo era distratto dalla guerra in Corea, il Tibet è diventato Cina. Pechino lo ha colonizzato, distruggendo nel tempo templi e cultura.
C'era il Primo ministro Sangay, a Rovereto, per la cerimonia. E' capo del governo in esilio - in India - da quando il Dalai Lama, sull'onda crescente dei suicidi per protesta dei monaci - si bruciavano vivi reclamando l'indipendenza -  decise di lasciare il potere temporale - era capo dello stato in esilio dal 1959 - per diventare solo guida spirituale del proprio popolo.
Il reggente Robol ha accolto la bandiera e l'adesione del Tibet al memorandum della campana. Ha dato così dignità alla richiesta del popolo tibetano. la soluzione proposta recentemente è una maggiore autonomia, all'interno dello Repubblica popolare di Cina. Un'idea che non convince molti tibetanti, che Pechino guarda con sospetto e che il resto del mondo pare ignorare.