Il supermercato dove la plastica è vietata
La novità a Ossana, in val di Sole. Due giovani agricoltori aprono un supermercato plastic-free con i prodotti della loro terra
"Bisogna prendere l'insalata, metterla nel sacchetto di carta e pesarla. Si pesa e si porta via quello che effettivamente si mangia".
Comprare senza plastica si può: lo conferma Patrizia, che a Ossana, in Trentino, alterna le sue giornate tra l'orto della sua azienda agricola e il supermercato biologico dove rivende il raccolto.
Sugli scaffali, solo prodotti locali e certificati, proprio come i piccoli frutti di Giacomo, socio non ancora trentenne del supermercato: "Abbiamo deciso di trovare il lavoro che ci desse la possibilità di rimanere legati al nostro territorio".
Con loro, c'è Marina, più esperta ma non meno entusiasta: "Ho trovato la ricetta dell'aceto che si faceva in casa con le mele coltivate. Se uno va a cercare su internet le proprietà dell'aceto di mela selvatica e sono l'unica in Italia a farlo".
Il primo a crederci è stato il Comune, che ha indetto un bando ad hoc. "L'abbiamo fortemente voluto perché aprisse una strada verso il biologico, il sano, il consumo di energia minimo e la plastica assolutamente vietata".
E la risposta dei clienti è sorprendente: "Piace molto anche alle persone anziane eravamo un po' in dubbio che capissero questo sistema ma in realtà loro lo sanno già perché qua cinquant'anni fa si faceva così".
Comprare senza plastica si può: lo conferma Patrizia, che a Ossana, in Trentino, alterna le sue giornate tra l'orto della sua azienda agricola e il supermercato biologico dove rivende il raccolto.
Sugli scaffali, solo prodotti locali e certificati, proprio come i piccoli frutti di Giacomo, socio non ancora trentenne del supermercato: "Abbiamo deciso di trovare il lavoro che ci desse la possibilità di rimanere legati al nostro territorio".
Con loro, c'è Marina, più esperta ma non meno entusiasta: "Ho trovato la ricetta dell'aceto che si faceva in casa con le mele coltivate. Se uno va a cercare su internet le proprietà dell'aceto di mela selvatica e sono l'unica in Italia a farlo".
Il primo a crederci è stato il Comune, che ha indetto un bando ad hoc. "L'abbiamo fortemente voluto perché aprisse una strada verso il biologico, il sano, il consumo di energia minimo e la plastica assolutamente vietata".
E la risposta dei clienti è sorprendente: "Piace molto anche alle persone anziane eravamo un po' in dubbio che capissero questo sistema ma in realtà loro lo sanno già perché qua cinquant'anni fa si faceva così".