Violino e violoncello, estasi musicale sulle Dolomiti

A Malga Canvere sul Lusia mille persone per Alasdair Fraser e Natalie Haas. Il festival va avanti fino a settembre tra tutela della natura e suoni leggeri. "I concerti in quota quando rispettano l'ambiente sono una opportunità" dicono gli spettatori

Molto più di un festival, da venticinque anni "I suoni delle dolomiti" porta ad alta quota artisti di fama internazionale, per esibizioni a impatto zero.

All'Alpe di Lusia la camminata è breve, ma ci pensa il palcoscenico a togliere il fiato. Di fronte alle Pale di San Martino, a duemila metri di altitudine, violino e violoncello portano echi di tradizioni lontane.

Proprio qui dove Stradivari sceglieva i legni di risonanza, il concerto non si ascolta soltanto, ma si respira.

Al termine, ognuno porta con sé i rifiuti che produce. 

Molto più che spettatori, gli escursionisti diventano ascoltatori responsabili, pronti a difendere l'equilibrio tra note e ambiente.

"L'importante - dicono - è rispettare l'ambiente, rispettare la natura e lasciare le cose come si trovano".