Festa dell'emigrazione, a Storo l'abbraccio dei Trentini nel mondo

"Qui è la nostra seconda casa". Delegazioni da Sudamerica, Usa e Australia per il ritrovo annuale dei Trentini nel mondo. Tonina: "Ambasciatori del Trentino". Ma il presidente Tafner: "Gli enti si interroghino sul loro ruolo nell'emigrazione"

Erano in trecento al corteo, ma sono quasi in 4 milioni sparsi tra Nord e Sud America, Australia e vari Paesi europei.

"Storo non dimentica i suoi figli". Così l'arcivescovo emerito Bressan ha salutato a Storo i Trentini nel mondo. E dietro al nome di ogni città, c'è quello di un piccolo popolo, che mantiene il legame con la terra d'origine e si sente parte di un'unica famiglia. 

Ventidue ragazzi, trentini di terza o quarta generazione, sono al centro di un progetto di interscambio. Una comitiva arriva dal Brasile
"E' una esperienza meravigliosa per noi per poter viver e imparare l'italiano e conoscere la cultura", dicono. "Conoscere il Trentino che è bellissimo, conoscere un po' della storia i nostri nonni".

Molto sentito l'omaggio al monumento dell'emigrante. Per la Provincia, c'era l'assessore Mario Tonina: "Molti trentini in passato hanno emigrato. Oggi la loro presenza per noi è importante, sono degli ambasciatori per tutto il Trentino".

Ma il presidente dei Trentini nel mondo Alberto Tafner allarga lo sguardo: "Dobbiamo chiederci che rapporto deve avere oggi l'emigrazione antica, di fine ottocento con quella attuale, inoltre bisogna chiedersi che ruolo ha l'ente pubblico nei confronti dell'emigrazione".