La "sfida etica" di Oriente Occidente 2019

Rovereto: il festival di danza al via il 29 agosto. "Il bello deve anche essere buono" lo slogan degli organizzatori

Compie 39 anni Oriente Occidente, il festival della danza di Rovereto. Dedicato per il secondo anno alla via della Seta, al rapporto tra est e ovest. 

Ciò che è bello deve anche essere buono per gli organizzatori che con l'estetica e la danza fanno spazio sul palco anche a istanze etiche: "La prima - spiega il direttore artistico Lanfranco Cis - è sotto gli occhi di tutti. E' quella del cambiamento climatico".

Lo spettacolo s'intitola "Frozen Songs". Dalla Norvegia, Ina Christel Johannessen mostra cosa rischia il pianeta se perde le varietà di specie.

Poi l'est Europa: danza dalla Repubblica Ceca e da quella Slovacca e ancora dall'Ungheria che tra imponenti scenografie indaga le barriere e i muri, fisici, psicologici e non solo: "Una creatività intricata - precisa Cis - mostra che esistono, forse, problemi di libertà".

Le guerre, il loro carico di distruzione, le migrazioni e le frontiere nello spettacolo As Palavras di Claudio Bernardo sulle Troiane di Euripide: "L'assunto di Euripide era che le guerre son lutti per vinti e vincitori - conclude Cis - dopo che si è combattuta una guerra abbiamo solo morti e bisogna ricostruire il futuro".