Terremoto Irpinia. Trento e Balvano, una solidarietà lunga 40 anni

A Trento è arrivato il sindaco di Balvano, il paesino della Basilicata che nel 1980 perse 66 persone uccise dal terremoto mentre seguivano messa. Dal Trentino partirono molti aiuti, fra i volontari l'arcivescovo di Trento, all'epoca seminarista

Aveva solo tre anni Costantino Di Carlo, oggi sindaco di Balvano, all'epoca del terribile terremoto ma non ha mai dimenticato quello che il Trentino ha fatto per il suo paesino. Non solo case di legno, logistica, il sostegno della Protezione civile, Caritas ma anche moltissimi civili che si sono presi le ferie per aiutare la popolazione che aveva bisogno di idraulici, elettricisti, semplici spalatori di macerie.

In 90 secondi il terremoto aveva schiacciato la vita di 66 persone che seguivano la messa della domenica sera, era il 23 novembre del 1980

A morire furono soprattutto bambini ed adolescenti, un'intera generazione che è venuta a mancare all'appello della vita 

Non lo dimentica Di Carlo che sin dal primo mandato da sindaco ha cominciato a tessere una serie di relazioni e che vuole trasformare, alla vigilia del 40 esimo anniversario, la memoria ed il patto di amicizia in un rapporto strutturato - per questo, a fine settembre tornerà a Trento per formalizzare un gemellaggio, perché le generazioni future abbiamo memoria di quanto il Trentino abbia significato per la ricostruzione

L'idea poi sarebbe quella di un incontro di Balvano e Trento con il presidente Mattarella ed una serie di iniziative che partono da un momento istituzionale e delle persone e che tengano insieme nord e sud - iniziative che partano anche dal mondo del volontariato
Una proposta concreta è già arrivata dalla Fondazione De Gasperi che proprio nel corso della Lectio Magistralis del 18 agosto a Borgo Valsugana, ha anticipato al sindaco Di Carlo l'intenzione di portare a Balvano un evento della stessa Fondazione sullo statista trentino che fece rinascere Matera