Il soccorritore e il cuoco. Le vittime della tragedia del Sass Maor

Carlo Gomiero, trent'anni, di Villafranca Padovana lavorava come cuoco al rifugio Velo della Madonna. Michele Chinello, 52 anni, di Monselice, era un tecnico dell'elisoccorso. Sono precipitati per 500 metri dalla via Scalet Biasin

Il Soccorso alpino trentino li ha recuperati con l'elicottero nel cuore delle Pale di San Martino. Erano precipitati dalla parete imponente del Sass Maor. Un volo di centinaia di metri, che non ha lasciato loro scampo. 

Si tratta di due alpinisti veneti, Carlo Gomiero, trent'anni, di Villafranca Padovana, e Michele Chinello, 52 anni, di Monselice. Non si avevano loro notizie da un giorno, da quando altri alpinisti avevano segnalato delle scariche di sassi in parete. I soccorsi si erano attivati subito, ma i sorvoli in elicottero non avevano dato esito e si era pensato a un falso allarme.

In serata però dal rifugio Velo della Madonna i gestori avevano richiamato il 112 per un mancato rientro. Perché il più giovane dei due, Carlo Gomiero, lavorava lì come cuoco. Michele Chinello invece era infermiere, era stato tecnico di elisoccorso, apparteneva al soccorso alpino di Padova e si trovava in Trentino per una formazione sanitaria dedicata ai soccorritori a cui però non è mai riuscito a prendere parte. "La nostra famiglia piange oggi una grande persona", l'addio sui social del soccorso alpino padovano.

Sono stati i colleghi trentini, all'alba, dall'elicottero, a individuare il suo corpo a terra, insieme a quello del compagno di arrampicata, sotto l'impegnativa via Scalet Biasin.