"Vi dico chi sfrutta traffico di droga e prostituzione. E come affrontarlo"

Massimo Kunle D'Accordi è un giurista, uno dei massimi esperti in Italia di mafia nigeriana. Vive a Trento ed ha il doppio passaporto

Spacciatori arrestati e subito rimpiazzati nelle piazze di Trento perché lo impone la domanda di droga. Donne sfruttate in casa e sulle strade, persone costrette all'accattonaggio. Dietro c'è la stessa mano criminale

La mafia nigeriana in Trentino c'è. E' presente. E non si tratta di una semplice criminalità. E' una mafia latente


Massimo Kunle D'Accordi è un giurista. E' uno dei massimi esperti in Italia di queste organizzazioni. E ci offre una lente per interpretare una realtà che emerge sempre più spesso attraverso le inchieste.

Queste sono organizzazioni potenti, che si rivolgono prevalentemente ai connazionali tramite intimidazioni, assoggettamento e conseguente omertà

Donne costrette la notte a prostituirsi e di giorno a prendere un autobus verso l'Olanda per trasportare droga, al ritorno, nel proprio corpo. Corrieri ovulatrici.

Queste donne in Nigeria vengono raggirate, vengono ingannate anche da loro familiari per venire in Italia con la promessa di un futuro migliore, un lavoro. In realtà contraggono un debito che sono costrette a ripagare una volta arrivate in Italia proprio con lo sfruttamento sessuale

Ragazze sottoposte a pratiche animistiche, i riti juju, che le assoggettano psicologicamente. Ed economicamente. Se non saldano i debiti con la madam - la matrona, la tenutaria del sistema di prostituzione - le ritorsioni colpiranno i familiari in Nigeria.

Uscire da questo sistema è sempre molto difficile per le donne nigeriane perché non si fidano delle istituzioni italiane

E allora? La reazione di pancia potrebbe essere quella di respingere tutti i nigeriani. Associandoli alla mafia. Come si faceva con gli italiani fino a non pochi anni fa. Non è così, sottolinea D'Accordi.

La stragrande maggioranza dei nigeriani arriva in Italia per costruirsi un futuro migliore, per essere una ricchezza per l'Italia non un problema. Arrivare in Italia e non ottenere un permesso di soggiorno può comportare che queste persone vivano per strada e siano in balia di queste organizzazioni

Ecco il nodo. La repressione non basta. Per D'Accordi solo creando dei percorsi di integrazione si potrà togliere terreno a questa mafia, che già oggi viene ritenuta "la più dinamica e strutturata" tra quelle straniere operanti in Italia.
Le politiche migratorie quanto incidono sulla fortuna di queste organizzazioni?

Dunque politiche migratorie, leggi nazionali troppo severe, troppo rigorose che ostacolano l'ottenimento di documenti da parte di persone che sono sul territorio in modo legale sicuramente favoriscono la manovalanza criminale di queste organizzazioni