Missionari italiani in Burundi: "Restiamo per aiutare"

Tra loro anche padre Modesto Todeschi, originario di Sover, in val di Cembra. "Speriamo il coronavirus non arrivi, sarebbe una strage"

E' rimasto in Burundi per aiutare la popolazione, uno degli ultimi Paesi africani a non prevedere misure contro il Coronavirus. 

Padre Modesto Todeschi, originario della Val di Cembra, è in Africa con altri missionari saveriani. Tra cui il superiore, Mario Pulcini, che ha pagato in prima persona la scelta di restare, perdendo il fratello a Nembro.

Li abbiamo contattati tramite l'associazione "Spagnolli". E ci hanno raccontato cosa stanno vivendo.

"Se arriva il coronavirus sarà molto grave, isolare la gente in città sarebbe impossibile"

In Burundi col covid potrebbe essere una strage, racconta Padre Modesto Todeschi, trentino di Sover. Ufficialmente, finora, i casi non superano le 5 unità. Dal governo, solo l'invito a lavarsi le mani.  Mercati e messe potrebbero diventare focolai:

"Non ci diamo la pace in chiesa, le persone si fanno un inchino ma quando si inchinano toccano testa dell'uno e dell'altro" 


Le frontiere con Tanzania, Rwanda, Congo sono chiuse. Padre Mario Pulcini è il superiore dei saveriani a Kamenge, alla periferia nord della capitale.

"I prezzi aumentano e il necessario comincia a mancare"


Il timore è che prima dell'epidemia arrivi la fame. Il 20 maggio ci sono le elezioni - con il presidente Nkurunziza che non si ricandiderà, dopo 15 anni al potere, e si contano già le prime violenze in strada. Il sospetto è che non si voglia rimandare l'appuntamento alle urne. Venerdì un volo di Stato ha riportato a Fiumicino gli italiani non residenti in Burundi. I religiosi hanno scelto di restare.

"La prima opzione non è scappare, partire, ma stare vicini a chi un domani potrebbe soffrire"

Una scelta che padre Mario Pulcini ha pagato perdendo il fratello a Nembro:

"Con whatspapp l'ho accompagnato finchè ha potuto, fino a quando mi ha detto: il telefono pesa troppo non posso più tenerlo in mano"