Il monito di Benetollo: "Contagio non ancora spento, serve attenzione"

Parla il direttore sanitario dell'azienda provinciale: "il virus circola ancora, contagi soprattutto in ambito familiare, oltre che nelle rsa. I numeri attuali ci permettono di tracciare le catene di contagio"

"Il contagio è ancora stabile, il che è una buona notizia perché non sta aumentando, ma non è una buona notizia perché non si sta spegnendo del tutto".

Non si lascia prendere dall'ottimismo indotto dai più recenti dati Pier Paolo Benetollo, direttore sanitario dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari. Il virus circola ancora, vietato per ora ipotizzare il momento del contagio zero. 

"E' vero che adesso abbiamo pochi casi, ma se ci pensiamo - ricorda Benetollo - siamo in una situazione che non è molto diversa da quella di inizio marzo, quando pure c'erano pochi casi e poi è successo quello che è successo".

Non mancano i segnali incoraggianti: non c'è stata la temuta impennata dopo le riaperture di inizio maggio il cui effetto "ormai - registra il direttore - è stato sicuramente assorbito, invece le conseguenze delle aperture di 15 giorni fa è ancora troppo presto per misurarle".

A parte le rsa, i nuovi contagi si registrano soprattutto in ambito familiare e domestico. I numeri di oggi permettono di tracciare bene le catene di contagio e mettere in atto le azioni di contenimento.

Ma davvero il virus sta attenuando la sua aggressività, come da molti si sente dire? "E' possibile - risponde Benetollo - è una delle ipotesi con le quali ci stiamo confrontando, forse è la speranza maggiore che abbiamo", ma per lui i numeri attuali possono essere spiegati anche in funzione di misure di sicurezza e comportamenti che abbiamo ormai fatto nostri.

In vista delle ulteriori prossime aperture, con l'imminente via libera agli spostamenti tra regioni, sarebbe molto rischioso sottovalutare i pericoli. "Ce ne sono - ammonisce Benetollo - e solo un alto livello di attenzione può far sì che questi pericoli non diventino danni".