Un enorme crollo sul ghiacciaio del Mandrone in Adamello

Il crollo sul Mandrone, nel gruppo dell’Adamello, è stato rovinoso. 15 i metri di spessore collassati nell’acqua di fusione

Macerie di ghiaccio, rughe profonde. Ecco quel che resta della volta glaciale. Il crollo sul Mandrone, nel gruppo dell’Adamello, è stato rovinoso. 15 i metri di spessore collassati nell’acqua di fusione, calcola Gianluca Tognoni di Meteotrentino.
Come un edificio di 5 piani eroso dai fiumi sotterranei. 
Acqua in cui galleggiano iceberg destinati presto a inabissarsi.
L’Adamello, il ghiacciaio più grande d’Italia, ha perso in un colpo 100-120 mila metri cubi di volume, stima Tognoni che ha compiuto il sopralluogo con i colleghi lombardi.
Perché il Mandrone ha la fronte in Trentino e il corpo di là del confine. Le immagini da drone, le prime, le ha girate Paolo Gallo del servizio glaciologico della Lombardia.
Il crollo ha interessato la “bocca del ghiacciaio”, la porzione a valle, da dove sgorgano i torrenti glaciali. Zona naturalmente soggetta ad arretramenti d’estate, ma un collasso così repentino è tutt’altro che abituale. “E’ sintomatico dell’accelerazione nella fusione dei ghiacciai”, conclude Tognoni. In giorni di settembre talmente caldi che lo zero termico si attesta a 4000 metri di quota.