In chiesa 40 letti per i senzatetto al posto dei banchi

A Trento Nord, nella zona di Centochiavi, la scelta della diocesi di "fare come ci dice il Vangelo".

Una croce che dà speranza, offrendo vero riparo. E in poche ore, letti e coperte prendono il posto delle classiche panche.

A Centochiavi, zona Trento nord, la chiesa dedicata a san Massimiliano Kolbe diventa dormitorio per chi vive in strada. Trasformazione accelerata dalla stessa diocesi, che già ospita più di duecento persone in altre strutture, e resa possibile dai volontari. "Una struttura che rientri nelle norme dei distanziamenti - assicura Alessandro Martinelli direttore Caritas - con la possibilità di accogliere un massimo di quaranta persone".

Ma l'emergenza è continua, dice il delegato vescovile Don Cristiano Bettega: "Tutti ci siamo resi conto che i numeri delle persone senza dimora costrette a dormire sono molte veramente tante. Un gesto forte che ci è sembrato una provocazione positiva".

E' di pochi giorni fa a Rovereto la morte per il freddo di un clochard. Tragedie ricordate anche da papa Francesco che ha invitato a curarsi degli invisibili. Appello accolto in questo luogo di preghiera, che si riscopre rifugio. "Una delle prime cose che il Vangelo ci chiede - ricorda Don Mauro Leonardelli, parroco della zona - è quello di farci prossimi ai nostri fratelli e questo penso che sia un modo". 

Nei giorni sorsi era stato il Comune di Trento ad intervenire mettendo a disposizione gli spazi dell'ostello nella zona della stazione delle autocorriere.