L'altra faccia della Dad: "Rischi psicologici e per l'apprendimento"

L'allarme degli insegnanti per il rischio di una "generazione disillusa". Il nostro reportage al liceo Rosmini di Rovereto

10 mesi di didattica a distanza, prima del ritorno sui banchi per gli studenti trentini, a sezioni alterne, al 50% per evitare assembramenti in classe e sui trasporti. Si vede che la scuola è loro mancata, raccontano due docenti di lettere del liceo Rosmini di Rovereto, Patrizia Dalbosco e Raffaella Caldonazzi

"Un po' più demotivati, disillusi dalla situazione, in difficoltà psicologiche che si notano al di là del linguaggio verbale"

"In particolare in quelli che passano tante ore da soli in casa c'è un ripiegarsi su se stessi, l'incapacità di reagire

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Diversi i segnali arrivati anche dalla didattica a distanza: l'assenza di segnale, la mancanza di connessione che può essere una scusa ma celare un disagio. O la ritrosia a mostrarsi in telecamera: 

"un nascondersi quasi dietro lo schermo nero "

Soprattutto per i 14enni e 15enni, un altro ostacolo:

"E' mancato il momento di formazione del gruppo classe"

Lo sforzo, raccontano le professoresse, si concentra ora sul coinvolgimento:

"Nell'attivare energie che gradualmente stanno diminuendo, energie residue"

Un campanello d'allarme che le docenti chiedono non resti inascoltato:

"Ormai è il secondo anno di scuola anomalo. Oltre alle difficoltà psicologiche emergono anche le preoccupazioni per l'apprendimento"