Le violenze, la denuncia, il femminicidio: la morte "annunciata" di Deborah

Per Lorenzo Cattoni, se dovesse sopravvivere al tentativo di suicidio, la prospettiva è l'ergastolo

Ancora un femminicidio in Italia e ancora un femminicidio in Trentino. Dopo Agitu Ideo Gudeta, Deborah Saltori. Un copione tragicamente visto innumerevoli volte: lei, 42 anni, mamma di 4 figli, è stata uccisa nelle campagne vicino a Trento (a Cortesano) da un marito violento che aveva denunciato e dal quale si stava separando.

Lui è Lorenzo Cattoni, 39 anni, imprenditore agricolo. Da dicembre non viveva più con la moglie, era agli arresti domiciliari a casa dei genitori a Nave San Rocco, dopo che appunto lei lo aveva denunciato sfinita da anni di maltrattamenti, violenze e soprusi. 

Lorenzo Cattoni era stato anche ammonito dal Questore. Aveva ottenuto però dei permessi per poter continuare a lavorare in campagna. E proprio qui, nei campi del circondario di Trento - secondo la ricostruzione della Squadra mobile e della Procura di Trento - ieri pomeriggio (23 febbraio) ha attirato con una scusa la moglie, le ha detto di volerle parlare del loro bambino. Invece l'ha aggredita e l'ha uccisa con una accetta che poi ha rivolto contro se stesso nel tentativo di togliersi la vita. Ora l'uomo è in ospedale in condizioni gravi, con un polmone perforato. 

Dovesse sopravvivere, e quindi affrontare il processo, la Procura gli contesterebbe anche la premeditazione del gesto omicida. Per lui la prospettiva è l'ergastolo.