Covid, si riaprono le terapie intensive

Il direttore Ferro: "Due ricoveri in una famiglia non vaccinata". E intanto la sanità trentina si riorganizza pensando al dopo-pandemia

Dodici nuovi pazienti positivi al Covid in Trentino, ma soprattutto un nuovo ricoverato in terapia intensiva, con i reparti di rianimazione che tornano quindi in attività dopo un paio di settimane in cui erano rimasti vuoti. E il direttore generale dell'Azienda sanitaria, Antonio Ferro, rilancia l'appello alle vaccinazioni: "Lo dimostra il caso di un uomo di 46 anni, che era in una famiglia dove non c'erano grossi fattori di rischio e dove abbiamo avuto due ricoveri. Questo virus è ancora molto potente ed è fondamentale vaccinarsi".

E intanto la sanità trentina si riorganizza pensando al post pandemia. La giunta Fugatti ha cancellato la riforma voluta dal centro sinistra nel 2017. Si torna ai vecchi distretti territoriali, con il Trentino diviso in tre ambiti: est, ovest e centro. Dovrà essere potenziata anche la medicina di base, con 13 reti sul territorio provinciale e l'obiettivo di attrarre nuovi medici. Restano centrali gli ospedali di Trento e Rovereto, ma con una valorizzazione - dice la giunta - degli ospedali di valle.

L'assessora Stefania Segnana: "Ripartiamo dai distretti che c'erano una volta, potenziandoli, e cercando di dare quell'idea di ospedale policentrico e un focus maggiore sugli ospedali di valle".