Reinhold Messner racconta "Niemandsland", il suo decimo film
Il docufilm, girato assieme al figlio Simon, è ambientato a San Martino di Castrozza durante la Grande Guerra
Il film “Niemandsland”, Terra di nessuno, intreccia le storie di tre grandi figure del passato, protagonisti di pagine importanti dell’alpinismo.
Si tratta del decimo film di Messner, che dopo aver lasciato le conquiste himalayane si è dedicato al racconto cinematografico. Anche in questo docufilm, girato assieme al figlio Simon, protagonista non poteva essere che la montagna e la gente di montagna .
“Niemandsland" è ambientato sulle Dolomiti, a San Martino di Castrozza al tempo della Prima guerra mondiale, ed è proprio la guerra che dividerà tragicamente Michele Bettega e Bortolo Zagonel, due compagni di cordata tra le più grandi guide alpine dell’epoca. Ma c’è anche una terza protagonista l'inglese Beatrice Tomasson, formidabile scalatrice capace di realizzare, nel 1901, imprese come la prima salita della parete Sud della Marmolada. Ancor oggi una scalata di grande difficoltà.
La prima assoluta del film è stata proiettata nei luoghi dove si è svolta la vicenda e dove il film è stato girato grazie anche al supporto storico di Carla Scalet e delle guide alpine locali, le aquile di San Martino.
Si tratta del decimo film di Messner, che dopo aver lasciato le conquiste himalayane si è dedicato al racconto cinematografico. Anche in questo docufilm, girato assieme al figlio Simon, protagonista non poteva essere che la montagna e la gente di montagna .
“Niemandsland" è ambientato sulle Dolomiti, a San Martino di Castrozza al tempo della Prima guerra mondiale, ed è proprio la guerra che dividerà tragicamente Michele Bettega e Bortolo Zagonel, due compagni di cordata tra le più grandi guide alpine dell’epoca. Ma c’è anche una terza protagonista l'inglese Beatrice Tomasson, formidabile scalatrice capace di realizzare, nel 1901, imprese come la prima salita della parete Sud della Marmolada. Ancor oggi una scalata di grande difficoltà.
La prima assoluta del film è stata proiettata nei luoghi dove si è svolta la vicenda e dove il film è stato girato grazie anche al supporto storico di Carla Scalet e delle guide alpine locali, le aquile di San Martino.