Case popolari a tempo e nuove emergenze. Itea tra progetti e risorse

Due studi della Boconi e di Nomisma confermano Itea tra le realtà guida a livello nazionale nell'edilizia pubblica

Case popolari a tempo, non più a vita. Alloggi Itea quindi come mezzo transitorio, non come fine, anche per assicurare a tutti una metratura adeguata alle esigenze reali.
Indicazione che viene da un incontro organizzato a Trento da Itea, con la presentazione di due studi, uno dell'università Bocconi su commissione di Federcasa e uno di Nomisma.
Per Niccolò Cusumano della Bocconi oggi più di ieri le aziende che si occupano di residenzialità debbono coniugare il discorso tecnico assieme a quello delle politiche sociali, cercando risorse aggiuntive.
Nuove anche le emergenze.
"Oggi abbiamo nuove forme di povertà, degli abitanti che sono più anziani, che hanno bisogno di servizi sociali, ci sono famiglie numerose sempre più marginalizzate, quindi bisogna guardare complessivamente a un' offerta di servizi e non solo dare case". 
Un occhio particolare anche ai giovani. Il presidente di Itea Francesca Gerosa:
"Noi cerchiamo dal nostro canto di mettere a disposizione più alloggi possibili, abbiamo tutte le gare di manutenzione o aggiudicato in corso" 
Elena Molignoni di Nomisma ha riconosciuto un Trentino dal pil pro capite tra i più alti, ma anche un aumento del rischio povertà ed esclusione sociale. La medicina -ha detto- è la casa popolare ad affitti più bassi, rispettando i parametri europei. 
Spunti che impongono cambiamenti normativi, ma anche culturali. 
Il presidente della giunta provinciale Fugatti ha assicurato nuove risorse, anche attraverso il ricorso al Pnrr. 
Nessuna rinuncia al decennio di residenza per l'accesso, aspettiamo -ha detto- la pronuncia della Corte Costituzionale