Alla scoperta dell'unica oasi alpina del Wwf, con la minaccia del bostrico

Siamo in Valtrigona, laterale della Val Calamento: il ritorno del caldo fa volare di albero in albero l'insetto che uccide gli abeti rossi, eredità della tempesta Vaia. Per gli esperti, quest'anno l'epidemia del boschi potrebbe salire di quot

"Dal 2018 in poi, dopo Vaia, qui c'è stato un cambiamento drastico, c'erano delle foreste grandi, enormi in proporzione a quello che si vede adesso. La tempesta ha fatto grossi danni, e poi è subentrato anche il problema di un insetto che è stato favorito dal Vaia, il bostrico, che ha fatto ulteriori danni, direi molti più della tempesta stessa". A parlare è Walter Tomio, guardia dell'unica oasi alpina del Wwf, che si trova in Trentino, precisamente nella Valtrigona, laterale della Val Calamento.

Il bostrico tipografo scava il legno degli abeti rossi, fino a farli morire. E' l'epidemia dei boschi, iniziata nell'ottobre del 2018, con gli alberi abbattuti dal vento fortissima e dalla pioggia, che hanno fatto prospettare l'insetto in tutta l'area dolomitica. Gli effetti del bostrico si vedono lungo il sentiero natura che sale all'oasi: abeti che perdono il colore, diventano gialli e rompono l'armonia della montagna. In malga, c'è il responsabile della struttura del Wwf, Stefano Mayr, che nei fine settimana trascorre spesso la notte in quota, quando arriva la stagione calda.

Il compito del Wwf è di fare manutenzione, informare i visitatori. Ma anche difendere la fauna di montagna nelle zone vietate agli escursionisti. "Ad esempio - racconta Mayr - abbiamo quattro specie di picchi, il gallo cedrone, il gallo forcello, la pernice bianca, il camoscio, l'aquila reale, il lupo è di passaggio. Quanto al bostrico, dentro l'oasi non avremo un grosso problema, perché abbiamo pochi abeti rossi. Ma facciamo il monitoraggio".

La brutta notizia è che gli esperti si aspettano che quest'anno il bostrico salga di quota, e porti l'epidemia nei boschi più alti, come quelli che circondando l'oasi di Valtrigona. Avranno più informazioni entro luglio, perché solo con il caldo l'insetto vola da un tronco all'altro. In Trentino, ma anche nella altre regioni alpine, ci sono centinaia trappole, che attirano il bostrico con i feromoni. Servono per monitorare la sua presenza e prendere le contromisure.