Il lago d'Idro e la contesa dell'acqua

40 comuni lombardi chiedono acqua per l'irrigazione. Il livello del lago d'Idro potrebbe abbassarsi di oltre 3 metri. I sindaci dei quattro paesi sul lago protestano

Il lago d'Idro, al confine fra Trentino e Lombardia, è al centro di una contesa per l'utilizzo dell'acqua.

A valle gli agricoltori della pianura che devono irrigare i campi, a monte il lago che potrebbe abbassarsi di oltre 3 metri.

26 associazioni che si occupano dei fiumi e 4 sindaci protestano.
La regione Lombardia – dicono - ignora completamente le problematiche ambientali.

Aldo Armani (sindaco di Idro), Cristina Cimarolli (Bondone), Umberto Bordoni (Anfo), Gianzeno Marca (Bagolino), con il presidente del BIM del Chiese Claudio Cortella hanno illustrato la loro posizione.

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All'origine della questione 40 comuni lombardi a valle del bacino del Chiese (emissario del lago d'Idro) che chiedono acqua a scopo irriguo.

C'è una risoluzione della Regione Lombardia per un Contratto di fiume, approvata dal Consiglio regionale il 22 marzo scorso.
I sindaci del lago d'Idro e della Federazione del Chiese protestano: questa risoluzione, dicono, vorrebbe far tornare la gestione del Lago d'Idro come fosse un mero serbatoio, con un prelievo di acqua fino a 3,25 metri verticali al servizio del grande comparto agricolo della pianura medio alta orientale lombarda. 

Si tratta di campi, dicono i sindaci del lago d'Idro, irrigati con sistemi antiquati "a scorrimento", con un abnorme consumo di acqua.
Abbassare il livello del lago avrebbe gravi conseguenze ambientali, spiegano, e il biotopo trentino di Baitoni Bondone andrà in secca.