Chi ha sparato a Massimiliano Lucietti, il cacciatore morto a Peio?

Il giovane cacciatore è stato colpito alla nuca. Per individuare il responsabile saranno decisive le perizie balistiche

Massimiliano Lucietti non si è tolto la vita ma è stato ucciso da un unico colpo secco alla nuca, un proiettile esploso da una distanza di almeno mezzo metro. 
Mentre la Procura di  Trento guidata dal procuratore Sandro Raimondi ha aperto un fascicolo per omicidio colposo che è in
mano al pm Davide Ognibene, e tutte le piste rimangono aperte,  è questa la prima verità che emerge dall'autopsia effettuata sul corpo del giovane cacciatore di 24 anni trovato morto, lunedì mattina, nei boschi sopra il piccolo abitato di Celledizzo (in Trentino).
Una verità che apre quindi a due evidenze: o si è trattato di un incidente di caccia, visto che l'autopsia ha chiarito che nel bosco, dietro le sue spalle, erano certamente presenti uno o più cacciatori - o si è trattato di un omicidio volontario
Al momento poi non risulta ancora alcun collegamento diretto fra la morte di Massimiliano e quella del cacciatore che ne ha segnalato il  cadavere e che giusto 24 ore dopo si è tolto la vita lasciando un biglietto "Non attribuitemi colpe che non ho"
Un mistero rimane ancora poi quel bossolo che è stato ritrovato sulla pancia del giovane cacciatore. Anche questo spiegheranno la perizia balistica e quella del dna sul proiettile tutt'ora in corso - se ne stanno occupando i Ris di Parma - è questione di ore.