Fondo comuni confinanti: per l'assessore Gottardi criteri da rinegoziare

Le condizioni, ribadisce l'assessore, sono più quelle dell'epoca in cui fu istituito il fondo

Per l'assessore provinciale Mattia Gottardi la revisione del Fondo Comuni confinanti è necessaria ed è parte del confronto con Roma sui nodi fiscali.
"Noi, dice Gottardi, stiamo trattando con il governo in generale e, in particolare, con il ministro Calderoli tutti i saldi collegati alla finanza tra la Provincia autonoma di Trento e lo Stato, anche la questione dei fondi confinanti così come alcune partite collegate ai gettiti arretrati o delle riserve di erario che lo Stato pone verso l'Autonomia".

Nella revisione andrebbero considerati criteri e importi, anche perché, rileva Gottardi, le condizioni sono profondamente cambiate dal 2009, anno in cui il Fondo fu istituito per aiutare i 48 Comuni confinanti di Veneto e Lombardia a ridurre il divario con circa 80 milioni di euro di finanziamenti annui da Trentino e Alto Adige.

"E' evidente, aggiunge Gottardi, che questi fondi nascono in un contesto in cui mediamente per anno ai Comuni trentini venivano attribuiti circa 200 milioni per gli investimenti programmati. Oggi sono circa 40. La stessa cifra che dedichiamo ai Comuni confinanti".
Gottardi, a differenza del sindaco di Primiero Daniele Depaoli, non evoca un potere di veto alle Province sui progetti finanziati: "Non parlerei di veti, ma parlerei appunto di rinegoziare i criteri".