Valsugana

La "lunga marcia" di rane e rospi, con l'aiuto dei volontari

A inizio primavera gli anfibi migrano per la riproduzione e il progetto "Save the prince" coinvolge centinaia di volontari in Italia, ma non tutti gli esemplari riescono a essere salvati

Sono le prime ore di una notte di inizio primavera. Sui prati che fiancheggiano un lungo rettilineo, tra Valsugana e Tesino alle pendici del Lagorai, alcuni volontari del Wwf si occupano di una raccolta molto particolare.

E' in corso un vero e proprio salvataggio: nelle notti umide di marzo e aprile infatti rane, rospi, tritoni e salamandre migrano verso i luoghi di riproduzione, laghi e stagni e pozze d'acqua. Ma se in mezzo corre una strada, le conseguenze sono facilmente immaginabili. “Siamo una sessantina di volontari in tutto il Trentino - spiega Aaron Iemma presidente Wwf Trentino - in questi luoghi dove avviene la migrazione semplicemente aiutiamo gli animali ad attraversare la strada”.

Il progetto "Save the prince" coinvolge centinaia di volontari in Italia; in Trentino le barriere e gli attraversamenti predisposti dagli operai Servizio per il Sostegno Occupazionale della Provincia di Trento salvano molti anfibi, ma non tutti. 
E così i volontari in questa stagione presidiano una quindicina di siti, sui quali si spostano - e rischiano di venire schiacciati - migliaia di animali. Più del 40% delle specie anfibie è a rischio estinzione, e durante il salvataggio i volontari conducono anche un prezioso monitoraggio di numero e specie

in questo modo abbiamo una statistica che ci consente ogni anno di capire se la nostra attività ha un effetto e soprattutto se ci sono delle situazioni critiche di cui tenere conto.

La siccità non aiuta: i siti umidi sono ridotti ai minimi termini e la migrazione per la deposizione delle uova, che avviene solo nelle giornate umide, procede a singhiozzo. Per questo salvare rane e rospi almeno dalle macchine diventa una priorità.