L’INDAGINE

Ritrovata e restituita un’opera d’arte scomparsa da Tesero più di 60 anni fa

Grazie a una foto individuata monitorando il web, i carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno rintracciato un dipinto su cuoio del XVII secolo raffigurante una Madonna con bambino, sottratto dalla chiesa dei Santi Leonardo e Gottardo

È rimasta esposta per anni in un'attività commerciale di Tesero. Ma nessuno nel paese fiemmese si era reso conto che si trattava di un prezioso dipinto su cuoio del XVII secolo sottratto dalla locale chiesa dei Santi Leonardo e Gottardo tra il 1940 e il 1970. 

Sono stati i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Udine, a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trento, a individuare l'opera rappresentante una Madonna con bambino grazie a una foto scovata sul web e confrontata col database di cui dispongono le forze dell’ordine, uno dei più importanti al mondo per quanto riguarda le opere trafugate: “Abbiamo rintracciato questa immagine, che era poi solo un dettaglio di una foto più grande che rappresentava una parete con dei quadri - spiega il tenente colonnello Giuseppe Marseglia, comandante del Gruppo TPC di Monza, responsabile per il nord Italia -  e attraverso un controllo sulla nostra banca dati siamo riusciti a individuare l'esatta origine di questo dipinto".

L’autore dell’opera è un ignoto autore di bottega veneta e il dipinto fa parte di un trittico di raffigurazioni, due delle quali ancora conservate nella chiesa di Tesero. Chi la deteneva era in completa buona fede e totalmente estraneo alla sottrazione, i cui contorni restano misteriosi. E ora l'opera sarà restaurata prima di essere restituita alla sua chiesa di origine. Per la gioia della comunità di Tesero: “La notizia di questa restituzione rallegrerà molta gente - sottolinea don Albino Dell’Eva, parroco della chiesa dei Santi Leonardo e Gottardo - perché è testimonianza di una fede che viene dal passato e ha raggiunto il presente”.

Anche l'Arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha sottolineato il significato del ritrovamento: “Ci ricorda il dovere di custodire le opere d'arte e di valorizzarle. E che forse quando cominciamo a trascurare l'arte, iniziamo a impoverire anche l'umano”.