Rete italiano a Trento: corsi gratis per oltre 150 stranieri, ma mancano le aule

L'appello a Comune e Provincia delle associazioni di volontariato: "Servono spazi e risorse, con il decreto Cutro il nostro lavoro aumenterà"

Ci sono rifugiati, richiedenti asilo, donne straniere arrivate in Italia per ricongiungersi con i mariti che lavorano qui: a tutti le associazioni della rete Italiano in Trentino insegnano gratis una nuova lingua. Ora però mancano le aule, denuncia Massimo Di Ceglie, presidente dell'associazione capofila, Il Gioco degli Specchi. L'urgenza è soprattutto per i corsi femminili, a cui viene affiancato un servizio di babysitting per i bambini, che richiedono dunque spazi idonei anche ai più piccoli. 

Poiché la sua sede sarà abbattuta per far spazio al bypass ferroviario, l'Aci di Trento si sposterà poi nell'edificio che ospita il Cinformi, dove si svolgevano i corsi di lingua serali, privando delle aule altri 60 studenti. E questo proprio mentre i volontari si aspettano un incremento degli utenti per effetto del decreto Cutro, che cancella le risorse pubbliche per l'alfabetizzazione degli stranieri. 

Di qui l'appello per ottenere fondi e spazi rivolto alle istituzioni e a possibili partner pubblici e privati, a cui anche la Sat ha deciso di fare cassa di risonanza: “Non possiamo sostituirci all'ente pubblico - spiega la presidente Anna Facchin - ma insieme possiamo collaborare per cercare soluzioni”.