Turismo estivo, in Trentino visitatori in calo. "Ma sarà comunque una buona annata"

Luglio, mese cruciale per l'estate, ha registrato flessioni che toccano anche il 15%. I numeri tornano indietro al 2019, che però "fu comunque un anno positivo", fa notare Trentino Marketing

Addio numeri da record. Dopo l'ondata impetuosa di presenze in costante ascesa nel 2021, e poi ancora nel 2022, per il turismo trentino è arrivata l'ora del riflusso. Un passo indietro che - una volta confermati i dati di luglio e agosto - potrebbe riportare le lancette al 2019
 

A certificare la situazione i dati delle Apt del Trentino. In Val di Fassa negli ultimi 30 giorni il calo stimato di turisti è del 10% rispetto all'anno scorso.
A Pinzolo e Madonna di Campiglio gli alberghi registrano una flessione che tocca il 15%.

Non è un dramma, perché il 2022 “è stato un anno eccezionale fuori dalla norma, e il 2019 è stato un anno positivo”, spiega l'amministratore delegato di Trentino Marketing Maurizio Rossini. Anzi, probabilmente il Trentino, quando si tireranno le somme alla fine dell'estate, farà meglio della media italiana.

A pesare, sui risultati del momento, il calo dei tedeschi, che quest'anno preferiscono le vacanze dietro casa. Poi l'inflazione e il meteo, che sta mettendo a dura prova i rifugi di alta montagna. Il Peller sulle Dolomiti di Brenta ha praticamente dimezzato i visitatori.

In attesa dei dati dell'Alto Garda, ancora incerti, ci sono però territori che sorridono. Caldonazzo e Levico, con i laghi e il non lontano Lagorai, sono stati premiati dagli olandesi, che non si fanno impressionare dal maltempo. Soddisfazione anche da San Martino di Castrozza, con i tour di trekking sull'altopiano delle Pale praticamente tutti sold out. Infine c'è la Val di Sole. Dove i turisti sono diminuiti ma la redditività aumentata.
Con un prezzo medio per un pernottamento in 4 stelle di 150 euro al giorno a persona