I soci della Cassa di Trento danno il via libera alla Banca per il Trentino Alto Adige

L'istituto nasce dalla fusione per incorporazione della Rurale Alta Val di Non Novella. Oltre 33.000 soci e 352 milioni di euro di capitale


Lasciare il vecchio, nome compreso, per guardare con lungimiranza al futuro, questo in sintesi il messaggio del presidente Giorgio Fracalossi agli oltre 4500 soci che hanno messo definitivamente in archivio la Cassa di Trento per dare vita alla Banca per il Trentino Alto Adige, approvando la fusione per incorporazione della Rurale Alta Anaunia Novella. 


Sarà operativa dal primo gennaio 2024 e costituirà la seconda banca per dimensione su scala nazionale dentro l'orbita di Cassa Centrale Banca. 
Un istituto che è il punto di approdo di quelle che un tempo furono 23 casse rurali, oggi riunite sotto la direzione di Gabriele Delmonte. 
Quasi 33.000 i soci e 7 miliardi e mezzo di capitale gestito, la nuova banca avrà un capitale di 352 milioni di euro. 

Nel cda, dei 12 posti disponibili, fino al 2029 tre saranno espressione della ex Rurale Novella. 


Unica perplessità in sala, il dover dire addio alla vecchia denominazione, il nome Rurale già sparito nella cassa di Trento esce definitivamente dalla connotazione del credito cooperativo, impegnato nella sfida di coniugare dimensioni sempre più importanti mantenendo il contatto con la base sociale.