Simone Cristicchi e Franciscus, il rivoluzionario che invita ad osare

Tappa anche in Trentino per l'ultimo spettacolo che il cantautore dedica a San Francesco, un messaggio di assoluta contemporaneità

Nuovo capito esplorativo nella dimensione dell'invisibile che Simone Cristicchi dedica al Santo più celebre del mondo - rivoluzionario estremista, fulmine abbagliante come un faro, sognatore intermediario con l'ignoto.

Il suo un messaggio di estrema attualità per Cristicchi che dal teatro di Vezzano (Trento) ha detto: “Ci invita ad osare, a tentare l'impossibile, a diventare ed essere visionari in questo momento in cui c'è l'urgenza di reinventarsi come società, comunità, ci spinge a credere che sia realizzabile ciò che pensiamo irrealizzabile”.

Nel musical si parla di ricchezza, quella vera che è spirituale, della forza che ci vuole per essere coerenti e con determinazione inseguire il proprio sogno. “Puntare a cercare l'essenza divina, la scintilla dentro di noi - vuole intendere Cristicchi - orientando il mondo verso il bene”.

Era ricchissimo, Franciscus, e si è spogliato di tutto, in piazza ad Assisi, anche della sua precedente versione e, svuotandosi - racconta il cantautore -, ha dimostrato che l'unica ricchezza è quella interiore, l'urgenza ora è il bisogno di ritrovare il legame con il regno dell'invisibile e la gioia francescana.

Nello spettacolo che alterna due personaggi, entrambi interpretati da Cristicchi, anche lo speciale rapporto dell'uomo vissuto 8 secoli fa con la Natura, quindi con il Divino. Non si tratta, in questo caso, di ecologia o tutela dell'ambiente: “ La nostra Madre Terra - ne è certo Cristicchi - nonostante tutto sopravviverà anche senza di noi, il punto è vederla come qualcosa di cui facciamo parte. Se la distruggiamo, distruggiamo noi stessi”.