Indagini della Ps e dell'Ispettorato del Lavoro

Lavoratori in nero sui campi di Cannara

Una decina di lavoratori di origine marocchina costretti a lavorare alla raccolta delle cipolle per una paga giornaliera di appena 40 euro. Emerse gravi irregolarità retributive e contributive. A reclutarli un loro connazionale

Lavoratori in nero sui campi di Cannara
Polizia di Stato
Lavoro nero in agricoltura

Costretti da un loro connazionale a lavorare in nero per la raccolta di cipolle in un'azienda agricola di Cannara , con una paga giornaliera irrisoria.  Vittime del presunto sfruttatore otto lavoratori di origine marocchina che per una intera giornata di lavoro venivano retribuiti con appena 40 euro in nero e senza contribuzione. Quelli che “godevano” di iun alloggio vedevano decurtata la loro paga di circa 120 euro mensili. 

La scoperta è avvenuta nel corso di indagini condotte per un anno dagli agenti del commissariato di polizia di Assisi, dopo che nel corso di un normale controllo sul territorio, avevano fermato a bordo di un'utilitaria due giovani nordafricani sprovvisti di documenti e risultati irregolari.  Le indagini, alle quali ha collaborato personale dell'ufficio anticrimine della  questura di Perugia, hanno appurato che i due giovani prestavano lavoro agricolo in  nero per un altro loro connazionale di 39 anni , conosciuto nell’ ambiente come “Giuseppe”, stabilitosi in Italia da diverso tempo e residente a Perugia, con numerosi precedenti di polizia:  lesioni personali, rissa aggravata, porto abusivo di armi che gli sono valsi anche l’emissione di un provvedimento di divieto di ritorno nel  comune di Assisi per la durata di tre anni, e della misura di prevenzione dell’avviso orale. 

Grazie ai servizi di appostamento dei poliziotti, è stato possibile accertare che l’uomo, quasi tutti i giorni, per reperire manodopera si recava ogni mattina a bordo della sua autovettura nel piazzale della stazione ferroviaria di Perugia, alla ricerca di uomini in situazione di indigenza, clandestini o richiedenti asilo da “assumere”. Gli otto lavoratori trovati sul campo sono risultati tutti formalmente assunti, pochi giorni prima del controllo, con contratto a tempo determinato, con la qualifica di operaio e con orario di 39 ore settimanali. In realtà dagli approfondimenti compiuti dall’Ispettorato provinciale è stata accertata una condizione di irregolarità delle prestazioni lavorative riferite a periodi precedenti alla data di assunzione formale. Queste prestazioni lavorative in nero non risultavano registrate nei documenti di lavoro e sono state pagate senza tracciamenti. In un caso, è emerso che uno di questi lavoratori, pur svolgendo attività lavorativa con formale assunzione, aveva presentato domanda per il reddito di cittadinanza. Una decina in tutto i lavoratori extracomunitari impiegati dal trentanovenne da suoi intermediari, per la lavorazione dei terreni e la raccolta dei prodotti agricoli non solo a Cannara ma anche in altre zone di Assisi. Oltre alla denuncia, Al presunto “caporale” che avrebbe proceduto alle “assunzioni” sono state comminate sanzioni per un importo di circa 20 mila euro.