I colori dei ceri tornano a splendere a Gubbio, riversandosi per le vie e le piazze della città. La liturgia è ripresa, dopo due edizioni congelate dal Covid. Una giornata lunghissima, iniziata come da questa tradizione alle mattina 5 e 30, con il rullo dei tamburi per le vie del centro. Poi la visita al cimitero per rendere omaggio ai ceraioli scomparsi. Alle 10 è partita la sfilata che alle 11 ha raggiunto piazza Grande per la cerimonia dell'alzata intorno alle 12.00. Gli unici momenti della festa a cui si dovrà rinunciare a una causa della pandemia sono quelli conviviali, come la Tavola bona e le tradizionali colazioni. Limitazioni che non intaccano, però, lo spettacolo della Festa. “Per Gubbio è una rinascita, la rinascita del popolo eugubino. Il 15 maggio è per Gubbio sempre una nuova prima volta ma questa volta lo è ancora di più dopo il fermo di due anni a causa del Covid”, ha dichiarato il sindaco di Gubbio, Filippo Mario Stirati.